Come funziona un addolcitore per acqua
Il funzionamento di un addolcitore è molto semplice!
L’acqua “dura” da trattare viene fatta passare attraverso resine cationiche e in questo modo i sali di calcio e magnesio vengano trasformati in sali di sodio e l’acqua in uscita è “addolcita”.
Questo processo porta ad un progressivo esaurimento del potere di scambio delle resine, che rende necessaria la rigenerazione con cloruro di sodio in soluzione acquosa.
La soluzione di salamoia è generalmente contenuta in un contenitore dal quale, attraverso un’apposita valvola programmabile, l’impianto la preleva per rigenerare le resine attraverso un processo inverso: dal passaggio della salamoia, costituita da cloruro di sodio, ovvero ioni cloruro (Cl–) e sodio (Na+), le resine si ricaricano del sodio che avevamo scambiato e diventano nuovamente operative. L’intera fase di rigenerazione avviene in forma completamente automatica, l’unico accorgimento richiesto è integrare periodicamente il sale nell’apposito contenitore.
Il consumo di sale influisce sulla capacità di rigenerazione delle resine pertanto è opportuno regolare il flusso della salamoia a seconda delle necessità (durezza dell’acqua).
A seconda dei consumi d’acqua (regolari, intermittenti) e dell’impiego che viene fatto dell’addolcitore può essere utilizzata una valvola con rigenerazioni a tempo o a volume: con le valvole automatiche a tempo è possibile regolare l’ora ed i giorni in cui si desidera che venga effettuata la rigenerazione, mentre con le valvole volumetriche tale operazione ha inizio dopo il consumo di un certo quantitativo di acqua.